L’Arena di Verona prospera da duemila anni. Le opere che ospiterà per il suo festival estivo hanno un’età media di un secolo e mezzo. Eppure…
Si va da Nabucco (1842) a Aida (1871), Traviata (1853), Cavalleria rusticana (1890), Turandot (1924). Eppure proprio in quest’anfiteatro carico di storia assisteremo a spettacoli tra i più avveniristici dell’estate.
Si fa di necessità virtù. Impossibile, dati i tempi stretti, costruire scene monumentali, e così si gioca la carta della tecnologia snellendo e smaterializzando. E chissà, magari aprendo definitivamente la strada a nuove soluzioni sceniche e registiche.
Le maestranze dell’Arena lavoreranno a stretto contatto con la squadra di D-Wok, compagnia di punta di Prodea Group (ricavi dichiarati: 44ml), autrice di eventi di musica pop, da Cremonini a Ferro, di celebrazioni sportive e show faraonici come tutto ciò che fiorisce a Dubai. Nel 2021, Davide Livermore e Paolo Gep Cucco hanno rilevato il 40% delle quote di D-Wok e da azionisti di peso stanno imprimendo una svolta all’impresa.
Livermore è artista e manager, regista di quattro prime della Scala compresa la prossima con Macbeth, è direttore del Nazionale di Genova e grande appassionato di ippica: ricordiamo il cantante Abdrazakov attraversare il palco della Scala in sella a un cavallo, fiero, nei panni di Attila. Paolo Gep Cucco ha un passato remoto da musicista con Manu Chao, Mau Mau, 883, e un passato prossimo come ad e creative director di D-Wok.
Sarà Paolo Gep Cucco a coordinare ogni lavoro areniano. Qui l’intervista.