Siamo nell’epoca dei dati: da raccogliere, elaborare e trasformare con dashboard interattive, video in motion graphic, infografiche, report.
Brembo, Barilla Boehringer Ingelheim, Eni, Luxottica, Unicredit, Condé Nast, Washington Post, ONU, Unione Europea. Sono alcuni dei marchi ed enti che si sono rivolti alla milanese The Visual Agency per la Data Visualization: in breve, per dare un volto ai dati.
Del resto, siamo nell’epoca dei dati: da raccogliere, elaborare e trasformare con dashboard interattive, video in motion graphic, infografiche, report.
A cosa serve tutto questo?
- a misurare e ottimizzare le performance di vendita e marketing;
- ad analizzare i dati finanziari e aziendali per guidare il processo decisionale;
- a comunicare le informazioni complesse e le prestazioni di un marchio;
- grazie a mappe coropletiche si visualizzano dati sanitari.
La lista è lunga.
A tal proposito, per la serie #Fattore R. Riscrivere per Rinascere, ho intervistato Matteo Bonera, direttore creativo di The Visual Agency, leader europeo di settore. Un riferimento, insomma, per la data visualization.
Così, scopriamo che:
“100% delle aziende ricorre in qualche modo alla visualizzazione dei dati, se non altro con Microsoft Excel. Ma la crescita esponenziale dei dati registrata nell’ultimo ventennio, unita alla crescente complessità delle attività di business, ha reso necessario potenziare e di molto le capacità delle aziende di visualizzare e interpretare i dati”.
Utile sapere che saranno sempre più richieste figure professionali di settore. Spiega, ancora, Matteo Bonera:
“La disciplina fa parte dell’information design, prende in prestito conoscenze dalla statistica e dal design grafico. Esiste una figura specifica che è appunto quella dell’information designer. Nella comprensione delle fasi iniziali possono essere d’aiuto data scientist o esperti di dominio. A seconda del supporto, intervengono profili professionali specifici per il campo digitale, video o stampato”.