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A Ravenna si placano le onde

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E’ stato brevettato uno strumento che riduce il rollio di un’imbarcazione fino al 95%. Un’invenzione di Quick, l’azienda ravennate di Michele Marzucco

Corre il 1982. Michele Marzucco ha 22 anni, è cresciuto a Ravenna dove papà carabiniere e mamma sarta sono emigrati lasciando la Puglia. In tasca ha un diploma di perito elettrotecnico, per un anno fa il tecnico di bordo, occupandosi di riparazione e installazione di apparecchiature elettroniche. Ma all’alba del 1983 lancia – con il socio Alfonso Peduto – un’azienda tutta sua: PM Marina, specializzata nella commercializzazione, installazione e gestione del post vendita di elettronica navale, impianti di refrigerazione, condizionamento, riscaldamento e impianti elettrici. 

Nel 1992 il gran salto. A Ravenna acquista Quick, la rivoluziona portandola ad affermarsi come azienda leader negli accessori per la nautica. Oggi Quick Spa conta 265 dipendenti in Italia, più una controllata negli Usa e una in Inghilterra. L’ultimo fatturato tocca i 46 milioni e il previsionale arriva a 55.

“Siamo figli di un’area geografica con la nautica nel sangue. La mia università è stato il cantiere navale Comar, quando iniziai non sapevo neppure come fosse fatta una barca, qui imparai tutto” spiega Marzucco che già nel 2018 ha affrontato il nodo del passaggio generazionale. Ha liquidato il socio di partenza aprendo l’azienda ai figli Chiara e Carlo, rispettivamente di 28 e 26 anni. Un approccio in  controtendenza se si considera che in sette PMI su dieci si valuta il passaggio di testimone non prima dello scoccare del 70esimo anno. “I miei figli hanno liberato la scrivania da una montagna di problemi che toccava a me gestire. Sono rinato.”. Di fatto, i due delfini già conoscevano i meccanismi dell’azienda “perché da ragazzi durante l’estate non è che li lasciavo passeggiare per Ravenna. Venivano in azienda, alla linea di produzione “

Quick Spa negli anni ha aggregato piccole e grandi aziende, fra le grandi c’è CATT, fabbrica metalmeccanica che nel 2003, epoca dell’acquisto, contava 3 dipendenti saliti a 50, così come le 2 macchine di controllo numerico sono diventate 35.

Le linee di prodotto sono plurime, si va da sistemi di ancoraggio e ormeggio a scalda acqua, stabilizzatori giroscopici, all’illuminotecnica talmente visionaria e di design da sbarcare anche su terra ferma. Quick Lighting Srl – per esempio – ha curato la nuova illuminazione esterna del Teatro Alighieri, cuore del Ravenna festival – siglando il connubio tra azienda e arte.

Le collaborazioni coinvolgono, salvo rare eccezioni, tutti i cantieri della nautica italiana e i più prestigiosi oltralpe, da Bavaria e Béneteau, Princess, Fairline.

La chiave del successo? Forse il fatto che “ho sempre ragionato come ragionano gli installatori i quali vogliono prodotti facili da posizionare. Negli anni l’evoluzione di elettronica e software ha comunque imposto un approccio diverso alla progettazione”.

Anche in Quick si soffre per lo scollamento tra tipologia di offerta e domanda di lavoro, pende la spada di Damocle del capitale umano di difficile reperimento. Un problema non solo italiano ci spiega Marzucco. Premesso che Quick è azienda di progettazione e produzione e CATT è il cuore metalmeccanico, così come in Quick UK e USA non essendoci produzione le professionalità coprono il segmento amministrativo, commerciale e di logistica, “ammetto che il problema di reperimento – contra Marzucco – di  personale non dico  qualificato ma anche solo con la voglia di qualificarsi è un problema vivo. Negli Usa le cose sono ancora più complicate al punto che vorrei aprire una succursale a  Miami ma non  riesco a trovare tecnici e commerciali. A Ravenna stiamo cercando di far crescere le persone e l’attaccamento all’azienda. Però in tanti confessano che i soldi che investo nella loro formazione preferirebbero averli in busta paga, misconoscendo il fatto che nuove competenze e conoscenze porteranno all’aumento di salario”.

Quest’anno l’azienda compie 30 anni. In  questi decenni, quali sono stati i momenti più difficili? “Tantissimi. Penso Alle oscillazioni della Borsa  negli anni Novanta e di riflesso la discontinuità del mercato. Altro momento duro il 2008-2009: avevo una struttura con 150 dipendenti e 21 ml di fatturato,  e in un anno il fatturato si dimezzò. La crisi fu un’occasione per rivedere i nostri modelli lavorativi, non licenziai nessuno ma comunicai a tutti che dovevamo cambiare marcia, approcci, sistema. Archiviato dell’anno nero, assistemmo a una crescita verticale. Condussi un’operazione violenta nel mercato dei distributori con accordi molto stretti e decisi, a volte anche duri. L’atra azione fu quella di convincere i distributori a entrare nel vivo dei nostri prodotti, conoscendoli al meglio, i nostri commerciali hanno fatto un  enorme lavoro in tal senso”. Poi la pandemia…”un periodo complicato, ma l’abbiamo superato senza particolari traumi. E’ l’oggi semmai a preoccuparci, fra approvvigionamento di materie prime e rincari energetici”.

 Quick s’è inventato uno strumento che placa le onde. E’ lo stabilizzatore giroscopico MC² Quick Gyro creato per ridurre il rollio dell’imbarcazione fino al 95%, è efficace sia in navigazione sia all’ancora. “A un certo punto mi resi conto che il confort a bordo era la cosa più ambita dal cliente. Siamo portati a pensare che il desiderio di chi va in barca sia quello di solcare le onde vivendo l’ebbrezza del mare. In realtà, i più non escono quando il mare è mosso e stanno nei moli. Oppure l’uscita finisce regolarmente per complicare la vita familiare o comunque di chi sta a bordo, c’è chi vuole uscire e chi no. Visto che nel mercato c’era un solo player di stabilizzatori giroscopici, ho iniziato a sondare il mercato imbattendomi in  una start up che lavorava in questa direzione. L’acquistai e dopo tre mesi il nostro centro di ricerca e sviluppo riprogettò quel prototipo”. Marzucco spiega che questo strumento mantiene la barca stabile sfidando correnti e flutti perché crea una forza che va a contrastare quella del mare. Costi del prodotto? “Dai 12mila euro in su. Quel “su” può equivalere a 200mila euro” –

Anna Franini
Anna Franini
Anna Franini, giornalista di Forbes e il Giornale. Scrive storie di Leadership, Imprenditoria, Innovazione. Intervista fondatori di aziende miliardarie, Premi Nobel, Breakthrough, Academy Awards, Pulitzer, Pritzker.
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