Impensabile creare una Silicon Valley in Europa. Mancano le condizioni. Però da quella Valle dei miracoli possiamo imparare molto. Parola di Alberto Sangiovanni Vincentelli, docente alla UC Berkeley, fondatore di due società americane da 34 miliardi di dollari. Vincentelli sta portando l’acceleratore SkyDeck (di Berkeley) a Milano: nel distretto dell’innovazione MIND
MIND (Milano Innovation District)) è la cittadella della scienza che sta prendendo forma alle porte di Milano, nell’area di Expo2015. MIND sarà una città nella città con abitazioni, uffici, hotel, ristoranti. E con un sogno: apprendere il meglio della Silicon Valley. E qui entra in campo Alberto Sangiovanni-Vincentelli di Milano (1947) ma in California da 45 anni, docente alla UC Berkley, ricercatore con mille articoli scientifici dati alle stampe, consulente tecnico e imprenditore: ha cofondato due società, Cadence Design Systems e Synopsys Inc, entrambe quotate al NASDAQ con una capitalizzazione di mercato di oltre 34 miliardi di dollari.
In questa intervista per Forbes – qui riporto un estratto – Vincentelli entra nei dettagli dell’operazione.
Porterete a Milano capitali americani?
No. Noi facciamo un servizio di accelerazione, aiutiamo le imprese a crescere. Insegniamo i principi del management, i segreti di bottega: come si fa a parlare con gli investitori, per esempio.
Regione Lombardia e Fondazione Cariplo hanno appena annunciato 2,75 milioni di euro di investimenti. Consistenti ma non bastano per un progetto così ambizioso…
Attingeremo dall’ecosistema italiano fermo restando che comunque porterò investitori di mia conoscenza. Pensiamo anche al coinvolgimento di capitali esteri (ndr. secondo indiscrezioni, potrebbe trattarsi del Canada Pension Plan del resto già attivo in MIND)
Diceva che gli startupper devono saper parlare con gli investitori. Entriamo nei dettagli.
Devi far capire cosa fai e perché lo fai. E questo in poco tempo. Negli Usa i venture capitalist (VC) sono ex-imprenditori o persone tecniche, non è gente della finanza. In Europa, invece, il 90% di chi lavora nel VC viene dalla finanza, e ciò rende più difficile comunicare la propria idea imprenditoriale soprattutto quando è altamente innovativa. Altra cosa. Chi viene dalla finanza ha difficoltà ad aiutare un’impresa a crescere, mentre i VC dovrebbero comportarsi come consulenti, fornendo consigli e creando la rete. Società grosse come NEA oppure Sequoia hanno operato così tanti investimenti da costruire un sistema di imprese che finiscono poi per collaborare.
Le start up che andrete ad accelerare saranno esclusivamente, prevalentemente o non necessariamente italiane?
Lo scopo principale dell’intera operazione è portare alla ribalta start up italiane. Però ho imparato una cosa fondamentale: più è diversificata la provenienza, e meglio è. Chi si chiude, limita le opportunità. Faccio un esempio, iGenius è una delle start up più interessanti e recenti che siano sbocciate in Italia, l’ha fondata un ragazzo albanese, Uljan Sharka. Il cervello c’è dove c’è, ed è l’ che devi andare.
E’ replicabile, in Lombardia, il successo della Silicon?
Premessa. La Silicon non è replicabile in Europa. In quella valle c’è di tutto e di più, imprese tra le più grandi del mondo, aziende medie, piccole, quelle che stanno partendo e quelle che muoiono. E’ un ciclo di vita, magmatico e di grande flessibilità. Il mio obiettivo è portare un po’ flessibilità a MIND, non aspiriamo a creare la gemella italiana della Silicon, dobbiamo coglierne alcuni aspetti. Viceversa, la partita è persa in partenza.