Armi gioiello

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Armi Beretta nel 2026 festeggerà il mezzo millennio (proprio così: 500 anni) di attività

Pare uscita da un quadro preraffaellita la fanciulla che fugge, da non si sa cosa, in un bosco tenebroso. Avverti il panismo dannunziano, da Pioggia nel Pineto o Sera fiesolana, per via di una natura che si fa essere umano e viceversa. Poi l’atmosfera surreale del film si spezza, entra in scena un’arma Beretta, che pare più bella della Vittoria di Samotracia, per dirla coi Futuristi. La cinepresa si sposta quindi sugli interni di un palazzo rinascimentale per poi riprendere il dietro le quinte di un  mondo che da secoli produce tanta bellezza: le mani use a un lavoro che l’IA non potrà usurpare e che contribuiscono a fare di quest’azienda bresciana classe 1526, Fabbrica d’Armi Pietro Beretta, la leader del settore. Sono le mani degli artigiani metalmeccanici capitanati fin dal Cinquecento – di qui il palazzo storico della pellicola  – dall’omonima famiglia, la più antica dinastia industriale del mondo, fra due anni ai suoi cinque secoli di esistenza, con Pietro Gussalli Beretta alla presidenza della Holding mentre il fratello Franco, pure presidente di Confindustria Brescia, ne è vicepresidente esecutivo oltre che presidente del cuore pulsante del Gruppo, appunto la  Fabbrica d’Armi.

Con questo film di Andrea Marini, Beretta ha presentato la sua Pietro Beretta Selection durante una cena di gala nella storica sede di Gardone Val Trompia. Di qua le tavole regalmente imbandite, di là – a vista – i laboratori dove prendono forma i manufatti. L’evento ha attratto nella valle dei metalli, tale  dalla notte dei tempi,  amanti dell’arte venatoria, punte del giornalismo milanese (da Alessandro Sallusti a Ferruccio De Bortoli), campioni sportivi (Vincenzo Nibali) e del lusso (Leonardo Ferragamo e consorte), dirigenti (tra cui Maurizio Arrivabene), rampolli di un sangue blu sempre più rosso per via del provvidenziale referendum che nel 1946 spazzò via la nobiltà, dal re in giù. C’era il top del collezionismo d’Italia, Agostino e Patrizia Re Rebaudengo, la stessa  Umberta Gnutti Beretta, moglie di Franco, brilla in tale consesso d’arte, a lei si deve l’ingaggio dell’artista Christo la cui installazione proiettò internazionalmente quella ritrosa gemma che è il Lago d’Iseo. Gli ospiti erano 140, e i più con brillanti percorsi professionali.

Finale di serata con la presentazione in anteprima mondiale della vetta del lusso del 2023:

Finale di serata con la presentazione in anteprima mondiale della vetta del lusso del 2023:il fucile 486 Copernico, in un unico esemplare, tributo a Niccolò Copernico, padre della teoria eliocentrica poi dimostrata dall’italiano Galileo Galilei, che per questo dovette abiurare al cospetto del Tribunale dell’Inquisizione di una Chiesa, allora, oscurantista. Un pezzo unico plasmato sul parallelo 486, esito di 800 ore di lavoro dei maestri artigiani e di mesi di studio nel reparto ricerca & sviluppo, design e marketing. Perché la sapienza manuale in Beretta fa tutt’uno con le conquiste dell’azienda 4.0. Grazie a un trattamento di tartarugatura, la bascula dal profilo arrotondato e la croce del 486 hanno sfumature bluastre, verdi e rosse per riprodurre le scie luminose dello spazio. Incisioni estese anche sul calcio con piccole stelle rimesse in rame e argento a creare una continuità con bascula, astina e manicotto. E dire che, racconta Franco Gussalli Beretta, “durante i primi anni in azienda, mio prozio, allora presidente, mi suggerì di visitare il reparto di manifattura di lusso. Credeva che il livello di produzione artigianale sarebbe scomparso con quell’ultima generazione di armaioli”. Non è stato così perché il tesoro di competenze secolari non solo è arrivato ad oggi, è stato inoltre potenziato “grazie al contributo della ricerca e sviluppo,  e di una tecnologia all’avanguardia che il marchio Beretta è in grado di offrire. PB selection racconta le nostre radici, parla del nostro futuro. È la condensazione di tutti i piccoli gesti quotidiani dei nostri artigiani più abili e dell’esperienza secolare maturata nel settore delle armi pregiate. In questo angolo della Val Trompia vediamo realizzati i sogni di tanti estimatori, che con le loro idee ci permettono di sfoggiare creatività e manualità distintive del nostro marchio, fuse con le più alte tecnologie applicate alla lavorazione e al trattamento del materiali. Ciascun pezzo racchiude la nostra eredità, come un manifesto che ha la possibilità di raggiungere ogni angolo del mondo”, spiega Franco Gussalli Beretta, al timone di un’azienda che fabbrica armi – tra l’altro dal 1915 in dotazione alle Forze armate italiane e per 30 anni statunitensi – dal 1526e che da sempre ha il suo quartier generale a Gardone Val Trompia, alle porte di Brescia, una terra doverista e notoriamente cattolica, a un soffio dalla casa in cui nacque e crebbe  Papa Montini,  ma dove è l’etica calvinista del lavoro ad albergare. Sta nell’eccellenza del capitale umano la radice dei successi di uno dei più importanti gruppi produttivi di armi portatili: per l’80% destinate a caccia, tiro, competizione, si aggiunge poi il segmento lusso, quindi impiegate nella difesa. Fabbrica d’Armi brilla tra i leader mondiali in termini di fatturato (317 milioni di euro), addetti (974 dei quali 57 assunti nel 2023), quantità e tipologia del prodotto, investimenti (12 milioni nel 2022). Alla cena di gala c’erano anche alcuni dipendenti, che con il dono della sintesi di questa terra, sono intervenuti illustrando il 486 Copernico. Valligiani operosi e tenaci, “ma ancora prima – aggiunge Gussalli Beretta – con competenze speciali che spesso passano di padre in figlio, abbiamo casi di persone che lavorano qui da quattro o addirittura da cinque generazioni. Il successo del marchio si deve alla qualità delle persone, al rapporto che si è andato consolidando. Noi siamo la proprietà, è vero, ma sentiamo che la forza viene dal basso. Per dire. Le visite al nostro museo sono condotte dai dipendenti in pensione: chi meglio di loro conosce la fabbrica?”

Anna Franini
Anna Franini
Anna Franini, giornalista di Forbes e il Giornale. Scrive storie di Leadership, Imprenditoria, Innovazione. Intervista fondatori di aziende miliardarie, Premi Nobel, Breakthrough, Academy Awards, Pulitzer, Pritzker.
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