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Ceramiche d’eccellenza

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L’80% della ceramica di casa nostra viene prodotta in Emilia Romagna, con apice nella provincia di Modena tra Sassuolo, Fiorano Modenese, Formigine, Frassinoro, Maranello, Montefiorino, Palagano e Prignano. E puntuale arriva l’anglicismo: CeramicLand e/o Valley , espressioni coniate per identificare un fazzoletto di terra noto internazionalmente come polo ceramico d’eccellenza. Comunque lo si chiami, una cosa è certa: qui si crea la ceramica più pregiata del mondo, giusto in competizione con quella del distretto catalano di Castellón de la Plana.

NUMERI

Stando alle indagini, relative al 2022, di Confindustria Ceramica, le aziende italiane di settore sono 259 e occupano 26.500 addetti nella produzione di piastrelle e lastre, sanitari, stoviglieria, refrattari, laterizi e ceramica tecnica, il tutto per un fatturato di 8,7 miliardi dei quali ben 7,2 miliardi derivano dall’industria delle piastrelle. L’80% di questi risultati è da attribuirsi alle province di Modena e Reggio Emilia.

Ahimè il settore ha conosciuto una flessione nel 2023, con una contrazione delle vendite del 20% rispetto all’anno precedente ovvero scese da 449 a 362 milioni mq (-19,3%), le esportazioni da 356 a 277 milioni mq (-22,1%) e le vendite sul mercato domestico da 93 a circa 85 milioni mq (-8,7%). L’anno in corso rimane critico per l’intero primo semestre, spiragli di speranza da luglio in poi.

STORIA & SVILUPPI

Perché tutto questo accade qui? Si parte da una data chiave, il 1741, anno in cui venne fondata la prima società di produzione di maiolica di Sassuolo. Ad accendere la fiamma, e le fornaci,  era la borghesia nascente, dunque rampante, tutt’uno con la meglio nobiltà. I pionieri Giovanni Maria Dallari, il Conte Ferrari Moreni e Giovanni Maria Rubbiani, con i rispettivi figli, lanciavano un’impresa avvallata dal duca Francesco III d’Este che concesse il monopolio produttivo per gli stati estensi, il divieto d’importazione di prodotti concorrenti simili, esenzioni fiscali. Lo stimolo a far meglio veniva dalla concorrenza esercitata dalle maioliche faentine, amalfitane e fiorentine. L’attitudine a imprendere qui si saldò con la conformazione del territorio dove primeggia l’argilla.

CONCORRENZA

Queste le fondamenta di un distretto riconosciuto come tale nell’immediato secondo dopoguerra,  quando nell’area di Sassuolo e Fiorano già si contavano 36 aziende con 6.500 addetti e dove fatti e antefatti di questa bella storia sono narrati nella Galleria Marca Corona e nel Museo Storico Iris Ceramica Group, i musei di due delle più importanti aziende del comprensorio. Nel 1976 le aziende divennero 509 e crebbero ulteriormente negli anni Novanta dato il rigoglio dell’edilizia al punto da contribuire a fare dell’Italia il primo produttore mondiale di piastrelle e di macchinari per la produzione di piastrelle in ceramica. Questo fino al giro di boa del 2000 quando affacciatisi sulla scena globale nuovi concorrenti, in testa – oltre alla storica Spagna – Cina, Turchia e Brasile, la situazione è cambiata, e non in meglio.

IL VECCHIO CONTINENTE (batta un colpo) 

L’Europa è leader mondiale nella produzione di prodotti ceramici strategici e di alta qualità, come piastrelle per pavimenti e pareti, mattoni e tegole, sanitari, stoviglie, tubi in gres o materiali refrattari per i processi ad alta temperatura, o ceramiche avanzate per i trasporti, la difesa, i dispositivi medici e altre catene di valore. Tuttavia l’industria europea sta affondando più di altre una serie di minacce, si parte dal costo dell’energia pari al 30% dei costi di produzione. Per adeguarsi alla transizione verde, sono in atto continui ma onerosi investimenti e questo a fronte di prodotti extraeuropei con requisiti di sostenibilità meno rigorosi, liberi da vincoli stringenti e anche per tutto questo a basso costo. La European Industry Association ha elaborato un Manifesto indicando le sei priorità cui attenersi per evitare di fiaccare il settore.L’Europa batta un colpo, il messaggio. 

Nel frattempo, nel distretto modenese si punta sulla ricerca e sviluppo di soluzioni innovative, ottimizzano i processi di produzione anche con operazioni di acquisizione. Si calcola che gli investimenti green siano pari al 6,2% del fatturato, destinati in primis a bruciatori all’avanguardia, impianti in cogenerazione, fotovoltaico e ai primi forni a idrogeno.

AZIENDE

STORICHE 

Dici ceramica e pensi a marchi come Iris, fondata nel 1961 da Romano Minozzi, a Marazzi, avviata nel 1935 da Filippo Marazzi (l’azienda capitalizza subito la potenza del design collaborando con Giò Ponti), Marca Corona, la più antica di tutte essendo nata nel 1741. C’è poi il filone parallelo rappresentato per esempio da Sacmi Imola (1919), a capo di un gruppo che progetta, produce e commercializza macchinari e impianti per l’industria ceramica, plastica, per il beverage & packaging. Quindi Officine Smac S.p.A. dal 1969 specializzata nella costruzione di automazioni, impianti ed attrezzature per industrie ceramiche e dei laterizi.

Attorno ai grandi sono fiorite PMI 

PMI

ELIOS CERAMICA

Dal 1968 Elios Ceramica crea superfici ceramiche che spaziano dalle maioliche tradizionali di piccolo formato alle lastre in gres porcellanato 100×100 cm decorate con tecnologia digitale ad alta definizione.  Dal 2017 è parte di Italcer Spa SB, gruppo creato dal Fondo Italiano di private Equity Mindful Capital Partners guidata da Graziano Verdi. Obiettivo del Gruppo è quello di creare un polo del lusso nel, settore della ceramica di alta gamma.

FORME 2000 S.r.l.

Forme 2000 dal 1986 progetta e produce ceramiche ornamentali per architetture d’interni ed esterni.

La ricerca e la produzione di listelli decorati a mano in bassorilievo e pezzi speciali e quant’altro utilizzato nel corredo e nel completamento di ambienti privati e pubblici, è rivolta alle più prestigiose aziende ceramiche presenti sul mercato e agli Architetti.

BLUSTYLE – PANARIAGROUP INDUSTRIE CERAMICHE S.p.A.

Il Gruppo di oggi ha il suo seme primigenio in Panaria Ceramica, nata nel 1974  su stimolo di  un gruppo di imprenditori capitanati da Giuliano Mussini, capostipite di una famiglia ora proprietaria di maggioranza di Panariagroup Industrie Ceramiche S.p.A, multinazionale italiana, leader mondiale nella produzione e distribuzione di superfici in ceramica per pavimenti e rivestimenti.

Ha oltre 1.700 dipendenti, 6 stabilimenti produttivi (3 in Italia, 2 in Portogallo e 1 negli Stati Uniti), € 384,6 milioni di fatturato. La strategia di espansione è stata messa in atto a partire dal 1992 con l’acquisizione di Ceramiche Artistiche Lea, società specializzata nella produzione di pavimenti in monocottura, è stata poi la volta di Cotto D’Este, Blustyle in Italia, Margres e Love Tiles in Portogallo e Florida Tile negli Stati Uniti. 

Anna Franini
Anna Franini
Anna Franini, giornalista di Forbes e il Giornale. Scrive storie di Leadership, Imprenditoria, Innovazione. Intervista fondatori di aziende miliardarie, Premi Nobel, Breakthrough, Academy Awards, Pulitzer, Pritzker.
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