ShippyPro ha chiuso il 2020 con un fatturato di 2,2 milioni di euro, toccherà i 6 entro l’anno, i 18 entro il 2022 e i 50 per il 2023.
ShippyPro è la piattaforma che rende più efficiente la vendita online dal proprio sito web riunendo in un unico ambiente digitale marketplace, e-commerce e corrieri. E’ nata da un’idea imprenditoriale di Francesco Borghi, under30 di Firenze, sesto ospite della serie #ZetaMillennials ad alto contenuto tecnologico.
Nell’intervista Borghi mi spiega come sia riuscito a trasformare un’ossessione – spedire – in professione. Era un ragazzino quando, in sella alla bicicletta, passava le estati a distribuire i souvenir prodotti dalla ditta di papà. Nel 2016, il salto digitale con GoBox. Tempo qualche mese, e già puntava a “qualcosa di scalabile a livello globale”.
Nasceva ShippyPro che nel frattempo ha avuto un aumento di capitale di 5 milioni grazie al fondo americano Five Elms Capital. Americano perché non c’erano italiani decisi a scommettere su di voi? Ho chiesto a Borghi.
“Volevamo una crescita rapida a livello globale, e più grande è la sfida, più i fondi statunitensi sono motivati a intervenire. Si aggiunga il fatto che Oltreoceano la cultura imprenditoriale è diversa, c’è grande rispetto per quello che le startup costruiscono. Si parte dall’accezione del termine startup, che in Italia sta per aziendina piccola fatta da giovani senza soldi che fanno cose divertenti. Negli Usa il termine identifica un’azienda ad altissimo potenziale che può cambiare il mondo”.
Un mondo che intendete cambiare da Firenze, città icona di bellezza, grazie alla tecnologia.
Vorremmo fare di Firenze il primo hub tecnologico europeo dedicato all’e-commerce e logistica. L’ufficio è in via dei Serragli 8, nel quartiere di San Frediano. Siamo in un palazzo del 1400, rivisto in ottica tech e di sostenibilità. A Firenze non c’è un ecosistema maturo, ma la nostra missione sta proprio nel costruirlo. Qualcuno doveva iniziare a farlo prima o poi.