Un’indagine condotta da McKinsey rivela che gli addetti di una PMI utilizzano in media il 40% del proprio tempo – pari a 800 ore l’anno – ad inserire dati in moduli, fogli di calcolo e sistemi software.
È per risolvere questo problema che Domenico Crescenzo (1991, Roma) e Nicola Tango (1985, Avellino) hanno lanciato Screevo, termine che somma il concetto di schermo-screen a quello di voce-voice. E’ infatti un assistente vocale che consente di inserire i dati al terminale controllando ogni macchina o sistema o software tramite voce, combina gli algoritmi del natural language understanding (NLU), per intenderci quelli alla base dei chatbot che interpretano la domanda dell’utente per fornire risposte pertinenti, con gli algoritmi della robotic process automation (RPA) che esegue in modo automatico le attività ripetitive degli operatori.
Ne ho parlato con Crescenzo, ceo e cofondatore della startup nata due anni fa, sul mercato dal settembre 2021 e che già conta nella rosa dei clienti Leonardo Aerospace, Scame Parre, Johnson & Johnson e Marangoni (macchine per pneumatici).