HomeStorie di Leader e ImprenditoriAndrea GIULIODORI - Consigli da 2 milioni di euro

Andrea GIULIODORI – Consigli da 2 milioni di euro

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Milano, 24 gennaio 2013, sono le 22.07. L’ingegnere Andrea Giuliodori è ancora in ufficio, sulla scrivania i resti di un panino. E’ alla slide 127 di 152 e la presentazione va consegnata al più presto. Si sente in trappola, fra scadenze che si rincorrono. In testa ronza l’idea, ormai convinzione, che “lo scopo del fare non è produrre di più, ma avere il tempo per vivere di più”.  E quel tempo va riconquistato. Da qualche anno si diverte a scrivere sul proprio blog, EfficaceMente,  che tra l’altro ora gira, macina numeri in termini di iscritti e di euro. Perché non provare e mettere a reddito quella passione? Molla tutto e scommette su EfficaceMente, il blog dedicato alla crescita personale, produttività e motivazione. 

Londra, 2020. Andrea Giuliodori è alla testa di una industria della crescita personale che dichiara incassi per due milioni di euro . Scommessa vinta. 

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Riavvolgiamo il nastro e torniamo a sei anni fa.

Ero manager in un’azienda di consulenza, la PwC (43 miliardi di fatturato). Vi lavoravo dal 2007 grazie a uno stage post-laurea. Bella azienda, ottima posizione, però sentivo il bisogno di staccare. Ne parlai con il mio capo, Lino Mastromarino, che mi concesse un anno sabbatico. Al termine di quel periodo presi la decisione di cambiare rotta. E mi dimisi.

Ultimo stipendio da manager?

55mila euro lordi.

EfficaceMente quanto rendeva all’epoca?

50mila euro.

Ed ora?

Nel 2019 intorno al milione e mezzo ma quest’anno dovremmo andare oltre. E quel che più conta, gli utili sono all’80%. 

Lei organizza corsi, pubblica libri e guide pratiche. Cosa incide di più sul fatturato?

L’80% del fatturato è generato dai video-corsi avanzati, in primis “#365 – Un anno epico”. Apriamo le iscrizioni una volta all’anno, a metà dicembre, e ogni volta abbiamo mille nuovi iscritti che poi ci seguono ogni giorno a partire dal primo gennaio.

Al costo di?

… un euro al giorno. Offriamo una sfida quotidiana di crescita personale. Non credo nei corsi compressi in un fine settimana: ti galvanizzano in quello specifico momento, ma poi tutto svanisce. Un percorso di crescita va costruito giorno per giorno, seguendo azioni concrete e buoni propositi.

E tra i buoni propositi c’è  la pianificazione minuziosa della propria attività o studio. Lei era uno studente organizzato?

Per la verità, solo all’inizio dell’università mi fu chiaro che senza una buona organizzazione sei fregato. Da liceale, ciò che più mi spaventava dell’università era l’idea di affrontare argomenti complessi. Presto capii che la vera complessità stava nella pianificazione del lavoro.

Era un secchione?

Maturità con 100 e media sopra il nove, e 110 per la laurea. Ma non ero un secchione. 

Gli studi di ingegneria l’hanno aiutata a sviluppare la forma mentis grazie alla quale s’è inventato EfficaceMente?

In realtà avevo optato per Ingegneria per puro pragmatismo. Fosse dipeso tutto da me, avrei studiato Fisica e possibilmente alla Normale di Pisa. Poi confrontandomi con un collega di papà, emerse che ingegneria gestionale offriva tante opportunità professionali e questo influì sulla mia scelta. A conti fatti, ora penso di utilizzare non più del 10% delle competenze apprese in Ingegneria. Semmai è la passione per le materie umanistiche che continua a spingermi a guardare le cose da punti di vista diversi.

EfficaceMente aiuta a migliorare la produttività, a capitalizzare tempo, energie, risorse. Ma lei riesce ad applicare tutto quello che suggerisce?

Ad oggi, ho scritto  600 articoli ognuno dei quali presenta una nuova tecnica. Posso assicurare di aver testato in prima persona ognuna di queste tecniche. Dalla nascita del blog ad oggi, alcune cose non le seguo più, anche perché è proprio sulla base di quelle che ho poi cambiato approccio. 

Lei quanto si sente efficace? Che voto si dà?

Anche a me capitano giornate storte, può accadere – per dire – che non riesca a fare il rituale del mattino. Io sono il primo lettore del mio blog che di fatto è nato per mettere nero su bianco, su un hard drive, le decisioni. Perché scrivere è una forma di psicoterapia, aiuta a fermare concetti importanti. Permette di mettere a fuoco un pensiero, elaborandolo al meglio. 

Applica il metodo del pomodoro per cui – caschi il mondo – per 25’ lavora senza interruzioni e distrazioni, 5’ di pausa, altri 25’ di lavoro, e via di seguito fino alla meritata  pausa lunga?

E’ una tecnica che mi porto dentro. La applico sicuramente per le attività più noiose, per altri lavori più lunghi e impegnativi riesco a immergermi anche per ore, in quel caso i 5’ di interruzione sarebbero controproducenti.

 

E lo “svuota-mente” per cui consiglia di scrivere che cosa si deve, vuole, pensa di fare?

Quello sempre. Ogni domenica sera programmo la mia settimana e questo mi aiuta ad andare a letto sereno.

Non si sente mai sopraffatto da tanta organizzazione?

EfficaceMente è altra cosa rispetto a efficientemente. Efficacia ed efficienza sono concetti diversi. Tant’è che insisto sulla necessità, anche per noi adulti,  di “giocare”. Siamo più persone in una, c’è la parte adulta che detta le regole a quella bambina la quale potrebbe ribellarsi a fronte di troppa rigidità. Va trovato il giusto compromesso fra le parti.

Perché troppi schemi e regole nuocciono. 

Ho scritto articoli sul perfezionismo dove spiego che i cosiddetti paraguru  che ti dicono devi fare colazione, devi allenarti, devi…dispensano doveri per una giornata di 30 ore. Conta semmai comprendere gli strumenti di cui abbiamo bisogno in quel momento, per il nostro tipo di personalità e bisogno.

A proposito delle attività ludiche così necessarie all’essere umano. Lei che fa per distrarsi? A cosa gioca?

Ho riscoperto i lego. Da piccolo impazzivo quando me li regalavano a Natale. Un anno fa  mi sono ritrovato in un negozio Lego al centro di Londra, e così me ne sono rinnamorato. Mi diverto a costruire e possibilmente con la musica di Ludovico Einaudi in sottofondo. Trovo poi rigenerante stare nella natura. Pandemia permettendo, per la prossima primavera stiamo organizzando un costa a costa: dal marchigiano Portonovo al toscano Orbetello.

Ha accennato ai paraguri, i dispensatori delle soluzioni e precetti per tutto e per tutti. Quanti danni fanno?

Ampliano il mercato. Riescono ad attecchire con le masse, ma poi le persone intelligenti comprendono che è necessario un approccio diverso, più vero e leale. E così cambiano traiettoria e arrivano da noi. 

C’è sempre un libro, una frase, un suggerimento arrivato in un determinato momento, insomma un qualcosa che accende la lampadina. Per lei è stato il caso di?

Fresco di diploma (scientifico, a Jesi), avevo iniziato un percorso come stagista presso un’azienda marchigiana. Alla fine, il mio capo mi regalo il libro di Dale Carnegie ‘Come trattare gli altri e farseli amici’. Quel testo mi aprì  gli occhi nei confronti della letteratura sulla crescita personale. Sicuramente ha inciso sul mio percorso professionale.

E’ difficile amministrare il tempo nell’epoca dei social contro i quali lei  punta l’indice, ma di fatto il suo blog ne tiene conto. Come la mettiamo?

Il mio è un rapporto di odio-amore come direbbe Catullo. Per prima cosa devo dire che gran parte del nostro traffico non è generato dai social, il grosso viene dal blog, in compenso i social aiutano molto la nostra attività soprattutto nel tenere vivo e continuo il dialogo con la community. Detto questo, è chiaro che i social stanno divorando il nostro tempo e rieducando il cervello riducendone la capacità di focus e concentrazione. Una delle prime persone che ho assunto copre proprio l’area social, e questo mi consente di non dovermene occupare in prima persona.

Ci racconti chi e come si lavora in  EfficaceMente.

Siamo in sette di cui quattro, tutti italiani, attivi nell’ufficio di Londra per l’area digitale e marketing. Gli altri collaboratori sono in Italia e a Malta. Attorno alla squadra descritta si muovono varie collaborazioni con professionisti esterni, penso per esempio a Nicola Triglione, medico cardiologo. 

Da uno a dieci quanti contenuti sono scritti da lei?

Dieci. Per rispetto dei miei lettori, voglio essere l’autore di tutto ciò che viene pubblicato a mio nome. 

Perché è finito a Londra? 

Terminato l’anno sabbatico, mi chiesi se andare nelle Marche, nella bella casa sulle colline e da lì far crescere il blog oppure rientrare in azienda. Dilemma sciolto da un contratto, per mia moglie, con Google Londra. Così decidemmo di trasferirci in Inghilterra andando oltre l’orto italiano,

Uno dei temi chiave del blog è la concentrazione. Quanto conta l’allenamento e quanto l’attitudine?

Credo che la capacità di concentrarsi sia una questione di predisposizione, basti pensare – viceversa – a chi soffre di disturbi dell’attenzione. Quando molti paraguru dicono che tutti possono raggiungere quel determinato obiettivo, affermano  una falsità perché non tengono conto della genetica. Allo stesso tempo, l’esercizio aiuta a migliorare.

Stesso discorso per la procrastinazione, altro suo cavallo di battaglia. Ricerche dimostrano che la propensione a rimandare dipenda anche dalla conformazione della corteccia frontale. 

A dimostrazione che bisogna conoscersi. Dopo di che, quando propongo  di svegliarsi di buon mattino, suggerisco di farlo e poi dopo  tre settimane uno  tira le somme. La sveglia all’alba non è per tutti, ma è anche vero che spesso certe attitudini non sono il frutto di una predisposizione ma di un’abitudine, ed è lì che si può agire, ma finché non ti metti in discussione non lo saprai mai. Provare  non nuoce. Io offro strategie concrete, fornisco strumenti e tecniche alternative. Non credo nella formula magica, credo in tecniche e metodi.

Cosa bolle in pentola?

Il corso “Fattore T”, dove T sta per tenacia ma anche tignosi che in marchigiano significa essere caparbi, esprime il desiderio di farcela nonostante le condizioni avverse. 

Ogni giorno aumentano gli iscritti al blog. Nel momento in cui stiamo scrivendo, siamo a quota 238mila. Tutti Italiani?

I contenuti sono in italiano quindi il grosso è il Italia, ma abbiamo iscritti anche in Svizzera, Germania, UK, Australia. Ora stiamo sviluppando contenuti per il mercato spagnolo e americano.

Cosa si propone entro i prossimi 5 anni?

Premesso che il destino si diverte a scombussolare le carte, penso sia comunque importante coltivare desideri a lungo termine. Vorrei continuare a far crescere il blog internazionalmente. L’idea sarebbe quella di sviluppare una sorta di università online con materie che, benché essenziali,  in genere mancano. Già esistono progetti che vanno in questa direzione, penso a Masterclass. Le mie masterclass vorrebbero offrire spunti per la crescita. 

Anna Franini
Anna Franini
Anna Franini, giornalista di Forbes e il Giornale. Scrive storie di Leadership, Imprenditoria, Innovazione. Intervista fondatori di aziende miliardarie, Premi Nobel, Breakthrough, Academy Awards, Pulitzer, Pritzker.
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