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Matera. Non solo Sassi

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Il cuore di Matera è diventato très chic da quando i “Sassi”, le case scavate nella roccia della Murgia dei quartieri Caveoso e Barisano, sono stati trasformati in dimore, locali e hotel di lusso. Sono lontani i tempi in cui Alcide De Gasperi, in visita nel 1950, definì ciò che ora è Patrimonio Unesco “vergogna d’Italia”. Già prima, in Cristo s’è fermato a Eboli, Carlo Levi descrisse scioccato quei tuguri dove “dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini, bestie…di bimbi un’infinità, nudi o coperti di stracci”, e spesso malarici. Correvano gli anni in cui si conosceva l’esistenza e pure il degrado di Matera, ma  vederla coi propri occhi, “nel sudiciume e nella miseria, è un’altra cosa”, ancora Levi che in Basilicata trascorse il periodo di confino poiché antifascista. La denuncia contenuta nel romanzo certo contribuì alla presa di coscienza di quella vergogna. Nel 1952 lo Stato impose a due terzi degli abitanti, circa 17mila persone, di trasferirsi nelle nuove abitazioni, tanto  moderne quanto anonime, i casermoni fatti con la fretta e la furia dell’Italia del miracolo economico, a sua volta promosso in buona parte dalla pioggia di dollari, ergo Piano Marshall,  che proprio De Gasperi aveva favorito. Ora la prospettiva si è rovesciata, i casermoni sono la triste periferia e il rione Civita, Caveoso e Barisano sono l’area nobile di Matera. 

RINASCITA – Turismo 

La potente bellezza dei Sassi è stata la leva maestra della promozione di  Matera Capitale della Cultura 2019, evento che ha acceso un importante impatto economico. Si parte dall’incremento di investimenti privati nel settore ricettivo, in particolare nel decennio 2009-2019 quando aumentò la dotazione di strutture alberghiere ed extra-alberghiere, il fermento andava saldandosi con l’ottimismo delle imprese e delle famiglie sulla possibilità di includere Matera nel novero delle città d’arte di forte  attrattiva. E così è stato. Nel 2019 il valore totale della spesa turistica ha raggiunto €121,3 milioni con un impatto sul pil di Matera di €224,3 milioni e su quello della Basilicata di €422 milioni. Matera ha generato nel 2019 il 26,72% delle presenze turistiche sul totale della regione arrivando però a generare quasi la metà del pil turistico della Basilicata, un risultato che si deve soprattutto alla elevata capacità di spesa del cosiddetto turista culturale che sappiamo essere più propenso a spendere rispetto al turista generico. L’evento ha inoltre sollecitato la realizzazione di infrastrutture, in testa il raddoppio della Strada Statale 96 Bari-Toritto-Altamura e il collegamento ferroviario Matera-Ferrandina.

Industria dei congressi

Tali infrastrutture aiutano a dare consistenza alle varie attività già in essere. Si parte dall’industria dei congressi, ambito strettamente legato al turismo poiché contribuisce a una quota significativa delle presenze totali nella città di Matera. Benefici che poi ricadono su segmenti come l’alta formazione, le infrastrutture sociali per le imprese e le industrie creative laddove Matera sta costruendo una nicchia importante della propria economia. Come quella ricettiva, anche la dotazione di spazi fisici per congressi, meeting ed eventi è gradualmente aumentata in coincidenza con la preparazione di Matera 2109. L’offerta congressuale può attingere a circa 10 mila posti a sedere complessivi nelle diverse tipologie di sala, con capienze medio piccole ed una localizzazione molto frammentata nel territorio urbano.

SALOTTI 

Il settore manifatturiero, che conta 5369 addetti sui 36mila totali e 913 aziende su 12.430, dunque non impattante, vede brillare la stella del mobile imbottito,  l’eccellenza assoluta -anche come impatto mediatico – di Matera. Un comparto industriale dalla storia centenaria, e che oggi risponde, anzitutto, ai marchi Calia, Egoitaliano, Chateau D’ax e Natuzzi. Le origini del distretto risalgono agli inizi del Novecento, quando la produzione di divani e poltrone era un’attività artigianale, andò poi industrializzandosi generando piccole, medie e grandi aziende, che oggi sono 100 e impiegano 2mila addetti.  Il boom si registrò negli anni Novanta quando il comparto arrivò a contare oltre  12mila addetti tra diretti e no. Poi la battuta d’arresto impressa anzitutto dalla crisi del 2008, e la selezione darwiniana che salvava 100 delle 500 aziende attive all’epoca. Tra le più belle storie del distretto del mobile imbottito si staglia quella di Pasquale Natuzzi, classe 1940, di Matera. A 19 anni apriva il suo primo laboratorio artigianale a Taranto, rientrando nella città nativa nel 1967 per produrre divani a livello industriale. Il distretto è cresciuto tra Puglia e Basilicata proprio intorno a Natuzzi, il big bang di tanto successo. Ahimè nel 1973 un incendio distruggeva tutto, anche le scritture contabili, rimanevano solo i debiti, avrebbe raccontato il fondatore. Che non demordeva, e trasferiva l’attività a Santeramo in Colle, in provincia di Bari, ancora oggi quartier generale del Gruppo Natuzzi che conta 678 negozi monomarca nel mondo, cui si aggiungono 456 gallerie. Oltre all’area prototipia di Santeramo in Colle, gli stabilimenti italiani di Natuzzi sono: nell’area industriale di Matera (Jesce 1 e Jesce 2), Laterza, contrada Graviscella (Altamura) e Ginosa. A questi si aggiunge l’hub logistico in zona La Martella (Matera).

Liborio Vincenzo Calia, fondatore di Calia Italia, nasceva a Matera nel 1926. In una bottega artigiana iniziava a realizzare manufatti in legno di ogni tipo, compresi arredi per casa. Nel 1944, a 18 anni, si metteva in proprio e nel 1965 si concentrava sul mobile imbottito. Oggi l’azienda impiega 1500 addetti del territorio murgiano, realizzando quotidianamente più di 1000 sedute, con oltre 50 nuovi modelli ogni anno, in 40 diversi rivestimenti di pelli e tessuti, con più di 400 varianti di colore.

E’ nata nel 2007, dunque in piena crisi,  Egoitaliano su iniziativa di Piero Stano e Nino Scarcella rispettivamente zio e nipote. Stano trascorse i primi dieci anni della vita nel Sasso Caveoso, in una casa-grotta. Deve il riscatto dalla povertà proprio al distretto che lo avrebbe visto attivo nel ruolo di manager in aziende del settore. Forte di quest’esperienza ha affiancato il nipote come socio in Egoitaliana (36 milioni di fatturato) che progetta, realizza e commercializza in più di 40 Paesi divani, poltrone e complementi d’arredo colorati, originali. Anzi fortemente originali,  spesso al limite dell’eccentrico.

AGROALIMENTARE – METAPONTINO

E’ di rilievo la produzione agroalimentare, che ha il suo cuore nel Distretto Agroalimentare del Metapontino corrispondenti ai comuni, in tutto dodici, di Bernalda, Colobraro, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, San Giorgio Lucano, Scanzano Jonico, Tursi e Valsinni. In testa c’è il settore ortofrutticolo, con una superficie regionale di circa 28mila ettari, 24mila dei quali ricadono proprio nel Distretto del Metapontino concorrendo così all’85% circa della produzione ortofrutticola regionale. Si contano 5000 aziende agricole, 9 Organizzazioni di Produttori ortofrutticoli e 9 impianti di commercializzazione. Le colture principali sono: pesco, albicocco, susino, fragola, arancio, clementine, actinidia, uva da tavola, cavolfiore, finocchio, insalata, asparago, melanzana, pomodoro, peperon.
Altri settori produttivi di particolare pregio sono quello vitivinicolo, con la DOC Matera, e quello olivicolo. Tra le eccellenze dell’agroalimentare, la Laurieri Srl, azienda di panificazione nata a Matera negli anni Settanta è tra i fornitori delle maggiori compagnie aeree internazionali con un fatturato al 2022 di circa 15 milioni. Tra i prodotti, cantucci, frolletti, grissini quindi ii cracker Scrocchi, tra i prodotti di punta.

LOGISTICA La  logistica di Matera corrisponde a due aziende di peso. Si parte da Zeta System, 120milioni di fatturato, attiva nella logistica e trasporti su nave, fondata nel 1992 da Roberto Zaccagnino ed ora condotta dal figlio Antonio.  Quindi la VIM srl, 600milioni di fatturato, tra i leader nella vendita all’ingrosso di farmaci. E’ stata fondata a Matera nel 1962 da Pietro Motta, e qui permane la sede con filiali a Cosenza, Foggia e Lecce, mentre le sedi di Salerno, Recanati, Roma, Milano, Torino, Siena e Padova nascono da acquisizioni di aziende locali.

Anna Franini
Anna Franini
Anna Franini, giornalista di Forbes e il Giornale. Scrive storie di Leadership, Imprenditoria, Innovazione. Intervista fondatori di aziende miliardarie, Premi Nobel, Breakthrough, Academy Awards, Pulitzer, Pritzker.
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