“Apriteli questi benedetti teatri. Non lo dico per me. Io la carriera l’ho fatta. Mi riferisco alla mancanza di cibo spirituale e culturale di cui soffriranno le generazioni future. Così portiamo il nostro Paese allo sbaraglio. Non si muore solo di fame e di covid. L’assenza di cibo spirituale e culturale porta alla morte psichica, alla morte della società”.
E’ l’ennesimo appello del direttore d’orchestra Riccardo Muti. L’ho intervistato a Bergamo, a un anno da quei giorni di dolore crudele.
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