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San Marino, fisco gentile e paradiso della salute

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Si  crede che alimentandosi correttamente non si abbia bisogno di altro. “In realtà il nostro cibo si è impoverito, gli ortaggi e la frutta hanno meno micronutrienti rispetto a quelli consumati dai nostri nonni perché coltivati in terreni impoveriti da un’agricoltura intensiva” spiega la nutrizionista Federica Almondo, che basandosi su questo presupposto ha cofondato la milanese Cerva16, clinica focalizzata sulla nutrizione funzionale e medicina antiaging. La pandemia ha portato alla ribalta il tema della prevenzione (antiaging) e dunque promozione della salute, delle abitudini alimentari e stili di vita, dando così grande impulso alla nutraceutica, termine coniato nel 1989, dal nutrizionista biochimico Stephen De Felice, che coniuga nutrizione e farmaceutica, per intenderci identifica il regno dei supplementi alimentari, sbrigativamente inclusi nella famiglia degli integratori, chiamati a colmare carenze micronutrizionali, ad attivare i geni buoni e a silenziare quelli che stanno andando nel senso sbagliato così da riportarli sulla retta via.

Il settore è in crescendo, e la disciplina in evoluzione. Nel 2023 la vendita d’integratori alimentari, e con essi di nutraceutici, ha generato globalmente un giro di affari da 178 miliardi di dollari e si stima che crescerà annualmente del 9% entro il 2030 quando si potrebbero toccare le vette dei 327 miliardi di dollari. L’Italia sta offrendo un grande contributo a quest’onda se si considera che è il primo Paese d’Europa per consumo, così risulta da analisi condotte dall’associazione Integratori & Salute, rappresentante del comparto degli integratori alimentari.

Al netto delle previsioni, è pur vero che viviamo il primo innamoramento salutista, e con esso alcune derive e fondamentalismi che stanno mettendo alla berlina prodotti nel dna della nostra cultura, il caso esemplare  della bevanda più mediterranea che vi sia, il vino, rintracciabile persino nella Bibbia dove si narra che Noè fu il primo uomo a piantare una vigna  degustando il liquore da essa tratto fino all’ebbrezza.

Tanto salutismo è ben capitalizzato dalla Repubblica di San Marino dove attorno alla nutraceutica e cosmetica è venuto a crearsi un vero e proprio cluster con 30 aziende attive nel reparto degli integratori alimentari e nutraceutici e altrettante nel campo della  farmaceutica e cosmesi. Entro i 61 chilometri quadrati di questo micro-Stato, abitato da 34 mila anime, il settore della nutraceutica e integratori occupa 550 addetti, genera un fatturato aggregato di 170milioni di euro, di cui 132 sono totalizzati dalle cinque realtà principali che a loro volta occupano l’80% della forza lavoro. Nella cosmetica il fatturato sale a 200mila, occupando 564 persone.

Il padre nobile del distretto è Carlo Bollini, che nel 1982 fondava nella sua San Marino l’azienda Erba Vita, ora sotto la cupola di  Valpharma. In gioventù si era formato alla Scuola di Fitoterapia di Aix en Provence nella Provenza dove avrebbe creato il suo primo laboratorio di produzione prontamente chiamato Les Herbes du Midì. All’alba degli anni Ottanta rientrava a San Marino creando Erba Vita, attiva con due stabilimenti, e pure  un Centro termale. 

Valpharma, colei che ha inglobato ErbaVita, è l’altra importante realtà locale. Lanciata nel 1987, nasceva dalla trasformazione di Euderma S.r.l. Ora Valpharma Group, condotta da Alessia Valducci, comprende tre realtà: Valpharma S.p.A., Valpharma International S.p.A. ed Erba ita Group S.p.A, opera in 70 paesi e 5 continenti nel settore dei farmaci, nutraceutici, dispositivi medici e servizi. Ogni anno le aziende investono circa il 10% del fatturato in innovazione tecnologica, tutt’uno con lalunga esperienza fitoterapica di Erba Vita, dove lavora anche un team di R&D interno che studia e sviluppa le formulazioni dei prodotti. 

Nel 1998 a San Marino prendeva forma l’altra importante impresa di settore,  PromoPharma, nel 2003 acquistata dall’attuale Ceo Filippo Borsani che ha impresso una svolta all’impresa, anzitutto in termini di fatturato passato da 1 milione agli attuali 35. Borsani punta a una crescita continua di quest’azienda che mosse i primi passi creando una linea di fitopreparati a base di piante amazzoniche, mentre ora la gamma conta più di cinquecento referenze. Due anni fa è entrato in PromoPharma il fondo americano NB Aurora, attraverso la cessione di una quota di minoranza dell’azienda, così da sostenere il progetto di apertura di una nuova struttura, sul sito di quella vecchia, ma su una superficie di fatto raddoppiata. E’ invece stata acquisita dal gruppo Siberian Health, con base a Praga,  l’azienda sanmarinese Aqua Viva, nata nel 2001 e attiva nella produzione e commercializzazione di due linee d’integratori alimentari (Keforma e Nutrifarma), fatturato intorno agli 8 milioni e una crescita che negli ultimi anni si è attestata intorno al 15%. 

Nasceva in coda agli anni Ottanta Erbozeta S.p.A come azienda di prodotti per la salute di tipo naturale, in particolare integratori alimentari. Via via aggiungeva prodotti ed estendeva il mercato italiano sbarcando anche all’estero. Nel 2009 creava un sito di produzione più ampio, pari a 2500 metri quadrati, dove accogliere strumenti di ultima generazione. Attraverso filiali si diramava fino  all’estremo Oriente. Oggi è presente in più di 70 Paesi con una gamma di 150 prodotti che coprono  più di 20 aree specialistiche, tra cui integratori alimentari, dispositivi medici, alimenti a fini medici speciali e cosmetici.

Intorno alle più grandi realtà di San Marino sono fiorite piccole imprese, spesso spin off di gruppi consolidati, italiani ed esteri. Il caso di Algem Natura, cofondata da Anne-Claire De Faveri nel 2016, 1,5 milioni di fatturato e 10 dipendenti.

Quella della nutraceutica contribuisce all’incidenza del manifatturiero sul Pil di San Marino, che a tacere della fama di paradiso fiscale, tra la prosperità proprio dal settore manifatturiero generatore di oltre un terzo del PIL. Accade in un fazzoletto di terra ad alta concentrazione di operatori e operosità, capace di esercitare una forte attrattiva per via della fiscalità leggera, ma anche per un contesto giuridico e burocratico snello e rapido. Quanto alla nutraceutica si aggiunge la presenza di un ecosistema che beneficia di competenze di settore affinate anzitutto nella locale università, il Dipartimento di Economia, Scienze e Diritto ha infatti istituito un master di Primo livello in nutraceutica e educazione alimentare. Così come tanto know how viene dagli atenei a un soffio dalla Repubblica, in testa quelli di Bologna, Urbino e Ancona.

Anna Franini
Anna Franini
Anna Franini, giornalista di Forbes e il Giornale. Scrive storie di Leadership, Imprenditoria, Innovazione. Intervista fondatori di aziende miliardarie, Premi Nobel, Breakthrough, Academy Awards, Pulitzer, Pritzker.
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