HomeStorie di TerritoriSì. Viaggiare .... viaggio

Sì. Viaggiare …. viaggio

on

|

views

and

comments

Dici Italia, aggiungi Belpaese, e nell’immaginario di tanti stranieri prende forma un’area: la Toscana, set di film, magnete di capitali stranieri, e di tale bellezza che se nasci qui fatichi a comprendere la massima di Cesare Pavese per il quale “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via”. Eppure, per la legge del contrappasso, proprio da queste parti si fabbricano nove camper italiani su dieci, veicoli pensati – appunto – per andarsene altrove, in libertà, con alloggio al seguito e senza vincoli di prenotazione. E così accade che tra la Val d’Elsa e la Val di Pesa, in cinque comuni tra Siena e Firenze, San Casciano in Val di Pesa (FI), Barberino-Tavarnelle Val di Pesa (FI) ,  Poggibonsi (SI), San Gimignano (SI) e Colle di Val d’Elsa (SI) sia fiorita la Camper Valley con un valore di produzione che nel 2020 ha sfiorato i 950 milioni di euro attestandosi a 1 miliardo e 150milioni nel 2021 e a 1 miliardo e 100 milioni di euro nel 2023. Questo, dopo un 2022 tremebondo per le difficoltà nella catena dell’approvvigionamento e il paradosso per cui commesse a cascata si confrontavano con una produzione a singhiozzo per carenza di rifornimenti, anzitutto  di chassis senza i quali il camper non s’ha da fare.

Numeri

Torniamo ai numeri. L’export incide per l’80%, con la Germania primo Paese di esportazione, seguita da Francia, Belgio, Svizzera, UK. Fra diretti ed indiretti, si contano 8 mila addetti. Archiviato l’annus horribilis,  il 2022, il settore è tornato a crescere e le aziende ad assumere. Ahimè sui marchi di settore più significativi non svetta il tricolore. I tre grandi produttori internazionali che qui hanno fabbriche sono i Francesi Trigano (con i marchi Rimor e XGO prodotti da Luano Camp ed i marchi Arca, McLouis, Elnagh, Mobilvetta, Roller Team, Ci) e Rapido (con Giottiline) quindi l’americana Thor Industries che controlla la tedesca Hymer (marchi Laika e Etrusco). Attorno a questa terna si muove una miriade di imprese fornitrici di parti strutturali, componenti funzionali, strumentali, di allestimento e di accessori vari. Si va dalla Fratelli Naldini a  LCI Italy, ArSilicii, Gruppo Sigel e Dreoni per fare qualche nome. 

Un po’ di storia

Nell’opera di Gaetano Donizetti, L’Elisir d’amore, il medico ambulante Dulcamara entra in scena su un carro dorato trainato da cavalli, carico di mercanzie tra cui supposti elisir d’amore e di lunga vita, più altri unguenti miracolosi ovvero truffaldini. Correva l’anno 1832, e di fatto già circolavano carri per il trasporto di persone e merci dotati di alloggio, perlopiù a uso di ambulanti e artisti circensi, gli zingari furono i primi a viverci. L’anno chiave è il 1885 quando nel Paese più high-tec dell’epoca, l’Inghilterra, si brevettava un caravan da sei posti trainato da due cavalli, con cucina, tavolo e divano letto; a commissionarlo e prima ancora idearlo fu il medico e scrittore William Gordon Stables, per la fabbricazione se ne occupò il costruttore di carri Bristol Wagon & Carriage Works. Per in primi caravan a motore bisogna aspettare il 1920, si aprì poi un trentennio non proprio a misura di viaggio, ma nel 1951 la tedesca Westfalia realizzava  un proprio modello di camper. Nell’Italia rurale, tra l’altro fiaccata dall’autarchia mussoliniana, cosa era accaduto nel frattempo su questo fronte? Nulla. Bisogna attendere il secondo dopoguerra. Una delle prime pietre della Valley fu posata dalla Sairauto di Calenzano (FI) che nel 1948  presentava al Salone dell’Auto il caravan Roller 100. E fu con questo nome, Roller, che l’azienda rinasceva dalle ceneri della Sairauto, arrivando a produrre negli anni Settanta oltre 15mila caravan all’anno. Nel frattempo, nel 1964, a Tavarnelle Val di Pesa muoveva i primi passi Laika, l’azienda di Giovambattista Moscardini che prescelse un levriero quale logo in rimando a sbarchi lunari. Un nome e un programma di innovazione continuo nell’Italia che archiviate due guerre e una dittatura, e tra le fiamme del 1968, scopriva il piacere dei viaggi.  Laika 500 si chiamava la ur-caravan: parte superiore abbassabile durante il viaggio grazie a un meccanismo telescopico e aerodinamica al punto da poter essere trainata da una Fiat 500, di qui il nome. Fu poi la volta del primo camper Laika, della serie Motorpolo, quindi dell’iconica Ecovip ma anche della cessione al gruppo tedesco Erwin Hymer con trasferimento a San Casciano in Val di Pesa. Altra azienda storica è la Mobilvetta, fondata nel 1961 a Barberino Val d’Elsa, in realtà fiorita come mobilificio. Così come Rimor veniva fondata nel 1978 da Luano Niccolai.

Perché qui?

Perché tutto originò in questo’area toscana? Lo spiega Ludovica Sanpaolesi de Falena, Direttore Generale dell’Associazione Produttori e Camper, “Le prime due aziende dai numeri importanti, Roller e Laika, si avvalevano di una rete di fornitori artigiani, perlopiù locali. Barberino Val d’Elsa e Poggibonsi erano già centri di eccellenza anzitutto nella lavorazione del legno, e alcune di queste aziende, il caso di Mobilvetta, divennero fornitori di Roller e Laika. Col tempo, alcuni di questi artigiani decisero di passare alla produzione di caravan e camper, abbandonando il core business di partenza. In questo processo giocò un ruolo importante il fatto che le maestranze attive in Laika provenissero tutte dal territorio circostante: in ogni famiglia – prevalentemente di origine contadina – vi era qualcuno che lavorava in Laika ed altri in aziende artigiane fornitrici dei produttori di caravan e camper. Tale familiarità del saper fare, sia dal punto di vista dei fornitori che dei produttori, ha probabilmente favorito la trasformazione di alcune aziende da fornitrici a produttrici”. Tutt’oggi si cerca di “cucinare” il più possibile in casa, o meglio nella Valley, fermo restando che “ora, come allora, – ancora Sanpaolesi de Falena – molte componenti fondamentali, come gli chassis, provengono dall’automotive e quindi da zone extra-Valley, la maggior parte degli chassis viene fabbricata negli stabilimenti Stellantis di Atessa, in Abruzzo, ma anche da Ford, Mercedes, ecc. Un camper è una casa viaggiante, chiede plurime componenti. Nella cosiddetta distinta base di un camper si possono contare anche 1.500 codici. Per riuscire a creare camper con tutti i comfort, come richiede il mercato, è necessario andare anche oltre le filiere artigianali del territorio rivolgendosi a fornitori che consentano di raggiungere le necessarie economie di scala.  Tuttavia molti componenti, come i tessuti, il confezionamento dei divani e dei sedili cabina, i portelloni, il mobilio e le pareti sono rimasti saldamente sul territorio”.

AZIENDE

Fratelli Naldini opera nel settore dal 1961. Produce arredamenti e componentistica da interni per l’industria dei veicoli ricreazionali, per case mobili e nautica. Col tempo si è dotata di nuove linee di produzione e macchinari specifici per la realizzazione di piani in laminato per tavoli e cucine, ante piane e curve in ABS e postforming, oltre a centri lavoro nesting per realizzare kit mobilio completi.

In ArSilicii, a Poggibonsi, tutto ebbe inizio nel 1994 quando cinque studenti della facoltà d’Ingegneria Elettronica di Pisa iniziarono a lavorare a un progetto. L’anno seguente veniva fondata ArSilicii Associated, dedicata allo studio dell’ingegneria elettronica e delle sue applicazioni, quindi la ArSilicii s.r.l. che si apriva al campo dell’automotive e del medicale e che all’alba del nuovo millennio figurava tra i primi a disegnare un impianto elettrico su bus industriale per gli autocaravan, stessa tecnologia traslata alle ambulanze, ad oggi sono circa 50.000 veicoli, inclusi motorhomes, caravans, ambulanze e altri veicoli speciali, ad applicare tale tecnologia. 

Con Dreoni si esce dai confini Camper Valley propriamente detta entrando nella vicina provincia di Prato. Azienda specializzata nel tessile, ha avviato la divisione “Motor Home” e in particolare con Dreoni Design si vuole soddisfare il camperista più estroso e più esigente. “Sappiamo bene che chi  lo possiede – si spiega in azienda – ha necessità di comodità, praticità e originalità. A volte bastano piccoli interventi per innovare gli interni del camper: cambiare la tappezzeria, sostituire la moquette, applicare dei tessuti e dei coprisedili di qualità ai divani o ai sedili del camper”. Dreoni, appunto, si occupa di questo.

Anna Franini
Anna Franini
Anna Franini, giornalista di Forbes e il Giornale. Scrive storie di Leadership, Imprenditoria, Innovazione. Intervista fondatori di aziende miliardarie, Premi Nobel, Breakthrough, Academy Awards, Pulitzer, Pritzker.
Condividi il post
Tags

Da non Perdere

Lei è uno bravo! Federico Marchetti

Federico Marchetti (Ravenna, 1969) è una delle punte dell’imprenditoria digitale. Fondatore del Gruppo YOOX NET-A-PORTER (venduto per 6 miliardi a Richemont), ha portato la...

Ceramiche d’eccellenza

L’80% della ceramica di casa nostra viene prodotta in Emilia Romagna, con apice nella provincia di Modena tra Sassuolo, Fiorano Modenese, Formigine, Frassinoro, Maranello,...

Un distretto da scolpire

“Vissi d’arte, vissi d’amore”, così principia una delle arie più celebri al mondo. La canta Tosca, eroina dell’omonima opera di Giacomo Puccini: il Lucchese...

Articoli Recenti

Post Simili

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

error: